La sede
E’ opportuno , a questo punto, ricordare ancora una volta la storia e il valore di tale monumento. Durante il dominio degli Svevi ai primi del XIII secolo, Castrovillari fu il luogo scelto da Pietro Cathin, discepolo di San Francesco, come abituale residenza da cui promuovere il diffondersi del movimento francescano in Calabria. Tale scelta costituì, dunque, la premessa per la costruzione, nel 1220, dell’originario centro monastico. Il convento venne costruito nei pressi dell’antica cappella di Santa Maria del Lauro, sul colle omonimo. Il luogo scelto per la sua edificazione era vicino all’abitato, in quanto la regola degli organi mendicanti concepiva il Convento non più come eremo, ma come luogo dal quale svolgere un’attività di assistenza e di aiuto alla popolazione. L’aiuto fu, comunque, reciproco fin dalle origini in quanto, per la costruzione del Convento, furono donati alla comunità religiosa, dalla “Universitas” castrovillarese, i materiali di un antico ed ormai distrutto monastero, che sorgeva nel territorio di Castrovillari.
Il Protoconvento dei minori conventuali cominciò, quindi, a svilupparsi e, dato che nei pressi della “Civitas” (e, pertanto, vicino al Convento) si era insediata una comunità ebraica, il frate Cathin si adoperò, con fervore, in tentativi di conversione; ma l’ebreo Parrasio, del quale il frate aveva provato a convertire la moglie, gli diede martirio: fu calata sul capo di Pietro Cathin un elmo rovente. L’episodio, oltre a dar vita a diverse leggende , provocò l’esaltazione dell’immagine del frate e la potente religiosità popolare lo rese oggetto di culto. Crebbe, così, notevolmente la fama del Convento, al punto che Carlo D’Angiò lo beneficiò di una ricca rendita che ne potesse consentire l’ampliamento. L’epoca angioina ed aragonese videro ancora diverse donazioni in favore del Convento, che nel 1586 potè essere rinnovato in modo tale da assumere il tipico aspetto di edificio quadrangolare dotato di chiostro, su un lato del quale venne costruita una Chiesa con campanile. Nella seconda metà del XVII secolo il Convento si arricchì di una cassa dorata, eseguita da un artista veneto, nella quale venne disposto, una volta riesumato , il corpo del Beato Pietro Cathin , il cui culto era ancora diffuso.
Nel 1702 il Convento ricevette una grossa donazione e fu istituito un “Monte di Maritaggio”, che potesse consentire di procurare, annualmente, la dote a due ragazze del popolo che versassero in stato di estrema povertà. Si iniziò, inoltre, a costruire un secondo chiostro, che fu terminato nel 1731; nelle sue adiacenze venne edificata nel 1750 la Chiesa conventuale della S.S. Trinità. Nel 1809, con la soppressione – ad opera dei Francesi- di tutti gli ordini religiosi, i frati vennero mandati via ed il grande Convento venne trasformato in Ospedale Militare. Il ritorno dei Borboni non vide, comunque, la rinascita dell’istituzione monacale: anzì si realizzò, all’interno del complesso architettonico, il teatro “Sybaris”. Nel 1864 il Convento venne destinato, infine, a sede del Distretto Militare e vi furono attuati ristrutturazioni ed ampliamenti vari fino a quando non subì, nel 1943, un violento bombardamento aereo che, danneggiandolo gravemente, lo condannò all’abbandono. La nascita e la vita del Protoconvento illustrano, quindi, diverse ed importanti fasi storiche e, nel corso dei secoli, tracciano di Castrovillari il profilo di un notevole centro culturale e spirituale.
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